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IL BUCO DELL’OZONO SI STA CHIUDENDO

COSA ASPETTARCI DAL FUTURO
Del cambiamento climatico ultimamente se ne parla molto: surriscaldamento globale, acidificazione degli oceani, sovrasfruttamento dei suoli.
Sono tutti fenomeni che da diverso tempo ci coinvolgono da vicino, eppure spesso fatichiamo a comprenderli non rendendoci conto del rischio che portano con sè. Tra questi anche il Buco dell’Ozono.

L’ozono è un gas contenuto nell’atmosfera, protegge il pianeta e tutti i suoi abitanti dai raggi ultravioletti del sole, che se ci raggiungessero direttamente provocherebbero danni molto gravi.

Pur essendo un gas, rappresenta un vero e proprio scudo di protezione senza il quale aumenterebbe il rischio di cancro, problemi agli occhi e immunosoppressione.

A causa dell’inquinamento, provocato da smog, bombolette spray, gas che fuoriescono da alcune fabbriche, lo strato di ozono ha cominciato ad assottigliarsi, permettendo al sole di filtrare in maggiore quantità e con più potenza arrivando fino a noi.

Alla fine del 1985 la comunità scientifica evidenziò un preoccupante assottigliamento dell’ozonosfera soprattutto nella regione Antartica.

Con il protocollo di Montreal del 1987 venne stipulato un trattato internazionale con lo scopo preciso di ridurre la produzione delle sostanze che minacciano lo strato di ozono, in particolare i clorofluorocarbuti (CFC) contenuti nei vecchi frigoriferi o nelle bombolette spray.

Bisogna quindi correre ai ripari e lo si può fare con piccoli accorgimenti individuali come ad esempio:
smaltire estintori che contengono l’idrocarburo alogenato che provoca i gas serra;
non comprare prodotti spray con CFC;
non appena frigo, freezer o condizionatori hanno problemi occorre ripararli per evitare che il frean venga disperso nell’atmosfera;

Sono piccoli accorgimenti ma che messi insieme e fatti da ogni abitante del pianeta possono fare la differenza.

Per fortuna secondo un report delle Nazioni Unite l’ozonosfera sta recuperando lentamente, ma in maniera costante, il proprio stato di salute, si sta riducendo il Buco dell’Ozono e fra il 2030 ed il 2060 assisteremo ad una completa risoluzione del problema.

Ci è voluto del tempo prima che gli effetti positivi si facessero vedere, tanto che nel 2000 il buco raggiunse la sua massima estensione.

Ora però l’inversione di tendenza è conclamata e la riduzione procede ad un ritmo compreso tra l’1% ed il 3% ogni decade, tanto che si prospetta una guarigione totale degli Emisferi intorno al 2050 mentre per le Regioni Polari, che sono quelle più danneggiate, bisogna aspettare il 2060.

La salvaguardia del nostro pianeta dipende dal comportamento che avranno i cittadini di domani, per questo è importante i bambini sappiano con quali tipi di problemi avranno a che fare in futuro.

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